Presentazione o qualcosa? Sì sì, allora condivido lo schermo. Adesso vedete lo schermo? Sì, non ancora ma si vede che hai cominciato ora, si vede bene, una mappa di Creta no? Sì sì, un attimo solo perché però io non vedo i cursori. Posso lasciare anche con questa grandezza, va bene per voi? Lo puoi mettere se vuoi di questo, lì lì. Penso che potrebbe andare bene già così, ok perfetto. Riuscite a vedere? Sì ma meglio se lo fai con la presentazione, lì lì. Ora ingrandisco? Ora si vede benissimo, perfetto. Ho bisogno solo del tasto per andare avanti, perfetto tutto risolto. Ok allora possiamo cominciare, posso? Aspetta che ti devo dare la... devo dire chi sei queste cose. Ok, buonas tardes. Ritomamo la sessione di oggi, la sesta e l'ultima perché dopo c'è una tavola ronda. Per me è un piacere presentare il professore Massimo Perna, il direttore del centro internazionale per la ricerca sulla civilità IE, Pier Carlier di Oristano, Sardegna che parlerà sulla religione e scrittura nella società minoica e micenea. Quando vuoi Massimo. Mille grazie, l'unico mio dispiacere è non essere lì con voi, purtroppo come spesso succede si accavallano gli impegni istituzionali. Ieri avevo gli esami in Sardegna e sono rientrato ieri dalla Sardegna e sono molto dispiaciuto di non essere lì con i miei amici, ma spero che ci sarà un'altra occasione. Parliamo adesso di scrittura e religione, ma prima di parlare di scrittura e religione vorrei dare un'idea di quella che è l'idea della scrittura per i minoici e per i micenei, prima di arrivare a vedere quali sono le differenze. Quindi ci sarà un excursus diciamo di due terzi della relazione su queste differenze e poi concluderò con le differenze per quanto riguarda l'ambito religioso. Nell'antichità la scrittura viene considerata e realizzata in maniera diversa a seconda dei popoli che l'hanno utilizzata, il caso dei minoici e dei micenei è particolare, infatti nonostante entrambi i popoli siano vicini geograficamente e cronologicamente vi sono radicali differenze nel modo di considerare e utilizzare la scrittura e particolarmente per quello che riguarda il contesto religioso. Ma prima di arrivare al rapporto tra scrittura e religione per i minoici e per i micenei bisogna capire cosa rappresentava la scrittura per gli uni e per gli altri, e come vedremo le differenze sono notevoli e sostanziali. Per farlo è forse utile analizzare i dati in nostro possesso attraverso il metodo delle cosiddette scienze esatte, come la matematica o la statistica. Le scienze storiche hanno una serie di regole molto più elastiche rispetto alle regole ferree delle scienze esatte e a differenza di queste nelle nostre ricerche è possibile costruire un'ipotesi anche senza prove, basta che nessun elemento conosciuto sia in contrasto con la nuova ipotesi. Alcune di queste ipotesi trovano una conferma grazie all'acquisizione di nuovi elementi, altre spesso sono smentite attraverso questi stessi nuovi dati. Se però applichiamo le ferree regole delle scienze esatte ai dati numerici in nostro possesso per la documentazione scritta allora vi sono alcune interessanti conclusioni che possono essere dedotte con una certa sicurezza. Se prendiamo in considerazione i documenti lineare B possiamo dire che abbiamo circa 6.000 documenti, di questi 6.000 documenti il 94% circa è costituito da tavolette d'argilla, il 3% circa da etichette e nodri d'argilla, il 3% circa da iscrizioni vascolari sempre di argilla. Il totale quindi fa circa il 100%, ma circa. Questo circa è dello 0,05% che si riferisce a solo quattro documenti iscritti. Un possibile peso in pietra dal Megaron A di Dimini, un sigillo dalla tomba di Medeone in Focide, un grano di ambra rinvenuta nei plesti di Monaco di Baviera e un ciottolo famoso proveniente da Cafcania in Elide. Sull'autenticità degli ultimi due documenti la comunità scientifica è divisa ma considerando anche tutti e quattro i documenti che non sono di argilla arriviamo allo 0,05% circa della documentazione lineare B contro il 99,95% dei documenti d'argilla. Escrutendo le iscrizioni vascolari che sono su argilla cotta quindi dura ovviamente ognuno di circa 5.800 documenti d'argilla cruda ha avuto una possibilità di sopravvivenza e di arrivare fino a noi migliaia milioni di volte inferiore a documenti duri e resistenti come i sigilli o la pietra o anche l'argilla cotta. Quindi è la palissiano che se i Micenei avessero scritto regolarmente su supporti duri e resistente come i sigilli, visto che ci sono benvenuti tantissimi sigilli di epoca Micenea, una parte di questi dovrebbero essere iscritti. Invece le migliaia di sigilli di epoca Micenea sono tutti senza iscrizione e quindi seguendo le ferre regole delle scienze esatte possiamo dire che tranne che per eventuali sporadiche e non significative eccezioni i Micenei abitualmente non scrivevano su pietra, ovviamente a maggior ragione questo vale anche per le iscrizioni in pietra che hanno la possibilità di arrivare ai nostri giorni un milione di volte maggiore rispetto alle iscrizioni vergate su argilla cruda, che per arrivare a noi si devono anche cuocere in maniera accidentata. Ma possiamo anche concludere con l'avvallo della statistica e della logica che fatta salva la possibilità teorica che i Micenei scrivessero su un materiale deperibile, cosa che non possiamo escludere, normalmente utilizzavano l'argilla come unico supporto scrittorio e quindi esclusivamente per scopi amministrativi. Su questo dato ritorneremo successivamente. Una situazione diametralmente opposta è quella di i Minoici che a differenza dei Micenei scrivevano su qualunque tipo di supporto. Infatti attraverso le due scritture che utilizzavano il cosiddetto geroglifico cretese e la linea Rea, oltre che sull'argilla cruda, scrivevano su vasi d'argilla incidendo o dipingendo delle iscrizioni, su vasi di pietra, su oggetti di bronzo, di oro, di argento, su pesi di pietra, su stucchi alle varieti, su osso, su avorio, su statuette d'argilla e ovviamente su sigilli. Quindi come vedete c'è una differenza netta proprio dal punto di vista mentale della scrittura presso i Minoici e i Micenei. Anche il rapporto fra singoli individui e scrittura è totalmente opposto tra Micenei e Minoici. La scrittura presso i Minoici venne utilizzata anche nella sfera privata. Oggetti di uso personale come anelli o spilloni venivano usati da individui che evidentemente apprezzavano la presenza di un'iscrizione per tutta una serie di ragioni che non stiamo qui a sottolineare, senza contare che l'iscrizione è di tipo religioso dipinta su una statuetta da Poro Siracliu che va considerata nell'ottica di una sfera privata per l'utilizzo religioso da parte di un individuo o della sua famiglia vista ormai l'assenza di un potere centrale minoico. Cioè abbiamo anche un individuo in epoca micenea che pur essendo un minoico conserva ancora l'uso della scrittura e quindi anche il privato ha il senso dell'utilizzo della scrittura, in questo caso nell'ambito religioso, a differenza invece dei Micenei. La documentazione in geroglifico ci offre un dato statisticamente importante che rinforza le conclusioni che abbiamo poco anzi anticipato a proposito dell'uso della scrittura sui sigilli in epoca micenea. Il geroglifico cretese infatti è presente al 50% sui sigilli e impronte di sigillo, a dimostrazione del fatto che quando i sigilli scritti esistono vengono sistematicamente ritrovati grazie alla loro resistenza e questo consolida la conclusione a cui siamo arrivati per l'assenza dei sigilli scritti in epoca micenea. Può sembrare quasi del tutto inutile tutto questo ragionamento che ho fatto a proposito dei sigilli in epoca micenea, però ogni tanto c'è qualcuno che cerca di lasciare sospeso l'idea che i Micenei scrivessero anche su sigillo e anche su altri supporti, ma come vedete i dati numerici sono talmente schiaccianti che noi ci possiamo permettere di dire che a parte una eventuale rarissima eccezione l'uso dei sigilli in epoca micenea era assolutamente sconosciuto, quasi del tutto sconosciuto. La statistica anche perché l'unico sigillo quello di Medeone tra l'altro se avete la possibilità di andarlo a vedere lascia pure qualche dubbio perché si tratta di due segni che sono uguali messi ai due lati, due IA e un CO al centro che effettivamente dà l'idea della scrittura ma potrebbe essere pure qualcosa di imitato. La statistica ci aiuta anche a chiarire alcuni aspetti del rapporto tra scrittura e genti all'interno del mondo minoico. Come è noto la quasi totalità della documentazione in geroglifico gretese, in particolare la totalità dei documenti d'archivio è stata rinvenuta nella metà est di Greta e qui la cartina che vedevamo prima ci testimonia la presenza dei due documenti geroglifico e come vedete tutti i ritrovamenti sono venuti nella parte est, diciamo quasi totalmente sulla parte est, e a livello palazziale i documenti trovati in ambiente palazzale tutti nella parte est. E' stato quindi ipotizzato che nell'est di Greta a caso della presenza di una diversa scrittura si parlasse una lingua diversa, questa è una vecchia ipotesi. Ma come sottolineato da Jean-Pierre Olivier una sola scrittura avrebbe potuto tranquillamente essere usata per due lingue, come succede in tanti contesti, soprattutto se consideriamo quanto sia complesso il meccanismo di una creazione di una scrittura. In altre parole se un'autorità centrale a un certo punto deve inventare una scrittura ma ha delle genti che parlano due lingue diverse non è che si metta a creare due scritture diverse per accontentare che una scrittura è sufficiente. Non convinto di questa ipotesi ho avanzato anni fa una nuova ipotesi. Le due scritture lineare A e geroglifico a mio avviso potrebbero essere state inventate in due punti diversi di Greta, in due diversi regni, in maniera totalmente indipendente come scelta autonoma in linea con quell'autonomia che i vari palazzi di Greta dovevano avere perlomeno nel periodo dei primi palazzi, quando Cnosso ancora non aveva la leadership totale. Dalle fonti sappiamo che a Greta i nostri suoi fratelli regnavano in pace ognuno nel proprio regno e le evidenze archeologiche confermano le fonti mostrandoci una serie di palazzi di diverse dimensioni d'importanza ognuno a capo di un determinato territorio. Le fonti e dati archeologici ci forniscono quindi dei seri indizi che dimostrano una relativa autonomia dei palazzi, ripeto almeno nel periodo protopalazziano. In due regni diversi di Greta, in altre parole, potrebbero state inventate indipendentemente due scritture in due momenti più o meno diversi. Nei palazzi che hanno introdotto l'uso del geroglifico a un certo punto si è fatta anche una scelta importante. Si decide di scrivere il nome e la funzione degli individui sui sigilli. Nel resto dell'isola, nella zona di utilizzo della linea A invece, rimane il vecchio metodo di identificazione degli individui attraverso l'iconografia. Anche questo è il frutto di scelte che sono state prese indipendentemente in due punti diversi dell'isola. Per questa ragione, nelle località dove era in uso il geroglifico, ben il 50% dell'intera documentazione è su sigilli o impronte di sigillo, mentre nelle località dove si è affermata la linea A l'usanza di scrivere su sigilli rappresenta lo 0,25%, in quanto è attestata solo su quattro sigilli di cui uno solo è ben realizzato, quello conservato presso il Metropolitan Museum che ho pubblicato, secondo gli alti standard di quella qualità dell'atletica e degli incisori minovici che noi conosciamo, mentre gli altri tre documenti sono molto raffazzonati. È evidente che anche in questo caso la differenza statistica è talmente schiacciante che non si può trattare di un risultato casuale. La differenza fra il 50% del geroglifico contro lo 0,25% della linea A è un valore matematico che per uno studioso delle scienze esatte è altamente significativo e anche in questo caso questo dato numerico schiacciante su un campione importante di 1600 iscrizioni ci permette di affermare che l'uso della linea A su sigilli rappresenta un utilizzo assolutamente marginale e poco significativo rispetto all'importanza della scrittura su sigilli nella documentazione in geroglifico cretese. Quindi, un dato che mi sembra appurato con l'aiuto della matematica e della statistica è che i minovici e i micenei con i sigilli non avevano, per lo meno i minovici che utilizzavano la linea A e i micenei non avevano familiarità con i sigilli, mentre invece nel regno dove era stata creata il geroglifico l'uso del sigillo si è attestato. Noi abbiamo anche la prova che i minovici oltre ai supporti che ho menzionato utilizzassero dei documenti reperibili in quanto all'interno dei cosiddetti flat-based notes sono state ripenute le impronte di sottili pergamene che ovviamente portavano che i segni di scrittura. Voi vedete qui un nodulo a base piatta e il suo calco, quindi si vedono le spire della corta che aveva bloccata la pergamena che è stata avvolta. Per comprendere quanti segni di scrittura poteva contenere un piccolo pezzo di pergamena racchiuso in un flat-based nodule, ho riprodotto sperimentalmente uno di questi noduli utilizzando una pagina in pergamena di un antico Vangelo cotto che presenta i segni di scrittura dipinti. Ogni pagina ha 12 segni su 12 righe, ha 144 segni una pagina di Vangelo. Arrotolando un frammento di pergamena delle dimensioni di 6,8 cm x 4,7 e inglobando nell'argilla ho ricreato un flat-based nodule di dimensioni medie di circa 2 cm che poteva contenere circa 80 segni per faccia e 160 sulle due facce, come potete vedere in questo frammento delle stesse dimensioni di una pagina del Vangelo. Sulla sinistra vedete una parte di una pagina di un Vangelo delle stesse dimensioni 6x6 e vedete che c'è un numero di segni importante una volta che venivano arrotolati come ho fatto in questa nella seconda immagine veniva arrotolato poi veniva chiuso con nella terza immagine vedete il frammento di pergamena arrotolato e chiuso e poi l'ultima immagine si vede l'argilla che chiude la pergamena quindi esattamente delle dimensioni che noi conosciamo. Quindi sto parlando di un piccolo frammento di pergamena, poteva avere molti più segni della più lunga tavoletta in linea area che è quella di Aghiatriate 123 che ne porta 105 quindi quasi il doppio. Questo esperimento è difficilmente discutibile perché ottenuta con la pergamena, attenzione qualcuno ci ha provato con la pelle non capendo la differenza tra pergamena e pelle perché la pelle è molto più doppia e produce dei noduli a base piatta enormi invece la pergamena che è lavorata sottile permette di avere esattamente un documento che può portare a tantissimi segni. Questo esperimento contraddice le conclusioni a cui arriva Olga Geskowska che pur calcolando che le pergamene sigillate da Flat Basin Nodule potessero avere una dimensione di 6x6 immagina che le informazioni che potevano essere contenute erano veramente qualcosa di poco importante senza pochi segni. Ovviamente noi non possiamo sapere quanti erano grandi segni dipinti su una pergamena è chiaro però come vedete l'esempio qui sulla sinistra vi dimostra che se uno fa dei segni piccoli perfettamente leggibili una pergamena di 6x6 può portare tantissimi segni. Questa semplice sperimentazione dimostra che questi piccoli pergameni immaginati ancora oggi con scetticismo da alcuni rappresentavano una modalità di archiviazione importante, calcolate che abbiamo ben 760 noduli a base piatta, il doppio delle tavolette fino ad oggi. Diciamo che ovviamente che cosa ci poteva stare su queste pergamene? Certamente non dati di carattere economico perché si tratta di un supporto importante però potevano portare tante di quelle informazioni che invece sono contenute sui documenti in lineare B come per esempio documenti di carattere giuridico o diciamo dati importanti che riguardano la società, contratti, qualunque tipo di cosa che esula dall'aspetto strettamente economico. Come è noto la maniera con la quale sono realizzati segni in lineare A fanno pensare a segni nati per essere dipinti e non fu sottovalutato a mio avviso il fatto che altri documenti deperibili potevano essere utilizzati in epoca minorca perché certamente non è la pergamena che veniva utilizzata per fare i conteggi quelli di carattere economico e le tavolette in lineare A sono talmente irrisorie come sono fatte che non sono sufficienti a spiegare, a poter gestire l'intera economia di un regno, di un palazzo. Infatti nelle tavolette di Aghiadriada sono registrate solo 4-5 documenti l'entrata e uscita e basta, quindi nulla a che vedere con la grande quantità di informazioni che ci sono invece nelle tavolette in lineare B. Plinio nella sua Naturalist Historia ricorda che i cretesi furono i primi a scrivere sulle foglie di palma. L'uso di questo supporto è noto in moltissimi siti vicino orientali e questo supporto risulta essere di particolare resistenza anche dopo secoli se non millenni. Ad esempio a partire dal IX secolo avanti Cristo e fine al VI secolo dopo Cristo, nell'Arabia pre-islamica le foglie di palma furono utilizzate come supporto per la scrittura sia dipinta che incisa. Sulla sinistra vedete un caso di foglie di palma con un'iscrizione incisa. Questi testi sono stati scoperti soltanto a partire dagli anni 90 del secolo scorso e quindi ancora gli studiosi non hanno riflettuto sul fatto che questo documento poteva essere tanto utilizzato. Invece nel sud-est asiatico ma anche in India, nella città di Dhanjore e nella biblioteca famosa di Mahal Savarastati sono conservati dei testi su foglie di palma che intorno al 1000 d.C. furono creati per copiare, ma in lingua tamil, testi originariamente molto più antichi che erano originariamente redatti in sanscrito sempre su foglie di palma. Poiché si stavano rovinando li hanno ricopiati in un'altra lingua, quella dell'epoca appunto del tamil. In altre parole i testi ora conservati in questa biblioteca hanno circa mille anni a dimostrazione del fatto che il supporto è tutt'altro che fragile ma al contrario poteva tranquillamente essere archiviato per tanti anni. La pratica di utilizzare documenti dipinti su un materiale deperibile è ben attestata anche in Mesopotamia dove l'argilla, dove noi siamo abituati a pensare che l'argilla faceva tutto, per esempio in Mesopotamia, l'argilla è il materiale di elezione per la scrittura. Nel famoso bassorelievo dal palazzo di Sennacherib Anninime si vedono due scribbi assidi, uno che incide un dittico in cuneiforme e uno che dipinge il suo testo su papiro, verosimilmente in Aramae. Quindi l'idea che abbiamo che in Mesopotamia l'argilla fosse quella più utilizzata e invece magari il papiro in Egitto è un'idea sbagliata perché i testi deperibili della Mesopotamia non ce li abbiamo soltanto perché non ci sono pervenuti ma sappiamo certamente che esistevano quindi una situazione molto simile a quella del mondo minore che viceversa. Se osserviamo queste immagini con le foglie di palma, e adesso penso che questa immagine sarà abbastanza evocativa, salta subito all'occhio la similitudine con le tavolette lineare B definite appunto a foglie di palma. E' quindi probabile che i Micenei abbiano usato un supporto della stessa forma delle foglie di palma che vedevano nella documentazione minora ma di materiale diverso, scegliendo l'argilla che certamente è molto più facilmente reperibile e economica e usando un secondo tipo di tavolette con quelle cosiddette a forma di pagina, più grandi di quelle della lineare A per inserire un maggior numero di dati che è verosimile credere in questo modo potevano essere archiviati almeno in buona parte in versione definitiva. Per esempio molte delle tavolette delle terre che ci hanno tre relazioni probabilmente dobbiamo considerarli come una archiviazione definitiva di quei dati. Quindi vedete che c'è una similitudine notevole dal punto di vista della forma, quindi non è così assurdo pensare che se i Micenei hanno visto queste foglie di palma ma non volevano utilizzare la palma hanno mantenuto la forma per quanto riguarda diciamo la forma stessa del documento che hanno imparato a conoscere, ma hanno cambiato il tipo di materiale che viene utilizzato. Un po' come nella monetazione greca e romana, i romani copiano quella romana ma mentre quella greca viene utilizzata con il conio quella romana è fusa quindi il sistema cambia ma alla fine è la forma che è stata copiata diciamo. La testimonianza di Plinio sull'uso della foglia di palma a Creta, l'esistenza nel mondo vicino orientale del primo millennio di testi su foglie di palma, l'esistenza di questi supporti ancora oggi in India nel sud-est asiatico e infine la forma delle tavolette lineare B sono tutti elementi che ci permettono di avanzare l'ipotesi che le foglie di palma fossero uno dei supporti deveribili in uso presso i Minoci per scopi amministrativi. Sulla scorta di questi elementi se vogliamo paragonare l'idea che i Micenei avevano della scrittura e quella dei Minoci è evidente che almeno sulla base dei ritrovamenti a nostra disposizione i Micenei avevano della scrittura un'idea quasi del tutto legata alla sfera economica. Non abbiamo gioielli, statuine, vasi di metallo, vasi di pietra oggettivosi, non abbiamo nulla con iscrizioni lineare B tranne l'argilla pur avendo beh 6 mila delicatissimi documenti in argilla che ci sono miracolosamente pervenuti. Al contrario una grande varietà di documenti erano iscritti su tantissimi supporti nel mondo minoico, a dimostrazione del fatto che l'idea di scrittura presso i Minoci era molto più moderna e più simile all'idea che noi abbiamo oggi. Chiaramente dobbiamo lasciare una porta aperta almeno teoricamente alla possibilità che i Micenei utilizzassero altri supporti come ad esempio i dittici cerati. L'episodio di Bellero Fonte citato da Omero nell'Iliade ci testimonia il ricordo ai tempi di Omero di questo strumento che molto probabilmente era stato utilizzato soprattutto per testi che dovevano viaggiare, come quello rivenuto nel famoso raritto di Cache. I Micenei non utilizzavano inutili a base piatta, non sicillavano delle pergamene ripiegate e inglobate nell'argilla così come facevano i Minoci. I dati al nostro possesso ci dicono che in epoca minoica però non vi ho mostrato anche quest'altro tipo di foglia di palma che come vedete assomiglia a un altro tipo di supporto sempre lineare B, sempre che noi chiamiamo a foglie di palma. Quindi vedete che nella fattispecie anche questo tipo di forma è molto molto simile. Anche nel campo molto velocemente al volo riguardo la possibilità che i Micenei utilizzassero dei documenti deperibili c'è da dire che mentre in lineare A per ogni tavoletta abbiamo sette documenti sigillati, quindi che potevano eventualmente sigillare materiali deperibili, in lineare B è esattamente l'opposto. Cioè abbiamo sei tavolette per un documento sigillato e anche questo è un dato statistico estremamente importante. Anche nel campo della religione veniamo più all'argomento appunto di questo convegno. L'uso della scrittura per i Micenei è totalmente diverso da quello dei minoici. Sappiamo infatti che nei santuari minoici esistevano delle tavole di libagioni scritte che dovevano far parte del corredo di ogni santuario. Infatti questi documenti presentano delle iscrizioni con delle sequenze che si ripetono identiche in varie località. Queste sequenze, definite da Godard-Olivier formula primaria e formula secondaria, sono la prova di una liturgia che si svolgeva all'interno del santuario e che prevedeva l'utilizzo della scrittura per scopi non amministrativi. Si tratta di una grossa fetta della documentazione, il 10% dei segni della lineare A attestati su una cinquantina di vasi di birra. Abbiamo anche un unico caso dell'utilizzo della scrittura in un santuario per scopi amministrativi in epoca minoica. Si tratta di una piccola lama a due facce, in genere oblifico, rinvenuta nel santuario di Simi che registra un quantitativo di due derrate. Quindi questo è anche molto importante. Il recente ritrovamento di un oggetto di avorio dal cult center di Conosso, presso la località di Bugata Metochi, ancora inedito, testimoni alla registrazione in scrittura lineare A di alcuni vasi seguiti da una cifra intera e ben sei frazioni una dopo l'altra che ci forniscono l'esatta sequenza in ordine decrescente di queste frazioni, smentendo tutte le precedenti ipotesi che erano state avanzate e smendendo anche una sedicente decifrazione del sistema frazionario della lineare A recentemente millantata da Corazza et Alii. Quindi questo documento in un santuario su avorio porta a una registrazione di un certo numero di vasi, probabilmente si parla o del peso del vaso o del quantitativo della sostanza contenuta nel vaso, con una sequenza di sei frazioni che è una cosa che non si è mai vista perché il massimo fino ad oggi erano soltanto tre frazioni. Quindi poi questa sarà pubblicata ma è un ritrovamento di grande importanza. E' quindi evidente che in epoca minoica nei santuari la scrittura era ben utilizzata e piccole evidenze di una gestione dei beni di sussistenza come quella del santuario di Simi ci potrebbero far pensare anche se con una certa cautela perché si tratta di un unico documento a una relativa autonomia dei santuari rispetto ai palazzi. In epoca micenea la situazione è diametralmente opposta. Innanzitutto nessun documento è a uso religioso, non esistono strumenti liturgici o legati al culto iscritti, con la sola eccezione del ciottolo di Olimpia la cui funzione a parte l'aspetto epigrafico dibattuto non è ancora chiara. Certo un zasso non può essere considerato un'offerta anche perché la divinità se no te lo rilanciava indietro e se l'ipotetico offerente voleva lasciare una dedica alla divinità a futura memoria avrebbe avuto più senso inciderla, che ne so, sulle pareti del santuario se si trattava di una povera offerta. Non è il caso di dedicare un'offerta su un ciottolo alla divinità. In realtà alcune iscrizioni vascolari in lineare B, va sottolineato questo, sono state rivenute all'interno di contesti religiosi ma non si tratta di iscrizioni legate chiaramente alla liturgia e al culto, altrimenti essendo la lineare B comprensibile una tale finalità si potrebbe immediatamente dimostrare. Si tratta di vasti potori utilizzati per il consumo delle bevande. Abbiamo un frammento di chilix dal Megaron B di Rimini, tre vasi dal Cult Center di Micene e tre vasi dalla grande fossa nord di Platia e Caterini a Cania. Queste iscrizioni essendo inoltre limitate a pochi segni non presentano nessun elemento che possa far pensare ad un uso liturgico come invece le lunghe iscrizioni in lineare A sulle tavole di Libagio. Ma il problema più grosso per valutare se la presenza di queste iscrizioni in lineare B siano o meno legate al culto è che non ci è possibile distinguere tra contesti primari e contesti secondari. In altre parole una cosa è trovare un vaso con il nome della divinità, come ad esempio a Curion a Cipro dove troviamo frammenti di vasi ovasi con l'iscrizione in cillabrio così privata TOTEO. Lì non c'è niente da capire, si tratta di una divinità ad abollo. Un'altra cosa invece è un vaso potorio iscritto appartenente ad un individuo che venne rivenuto all'interno di un ambiente di culto, si tratta di qualcosa totalmente diverso che può essere assolutamente slegato al contesto del trono. Allo stato delle attuali conoscenze pertanto la lineare B non è utilizzata per la liturgia nei santuari micenei ma al contrario la sfera sacrale è enormemente attestata nei documenti d'archivio in lineare B gestiti dal palazzo. Tantissime sono le attestazioni dei santuari, delle divinità in essi onorati, dei prodotti di vario tipo che il palazzo inviava ai santuari e del personale e dei funzionari che lavoravano per il santuario. In altre parole tutta la gestione economica dei singoli santuari è sotto il controllo dei palazzi ma anche in questo caso l'utilizzo della scrittura ha solo una finalità di tipo economico, un controllo economico. Il caso della disputa terriera della sacerdotessa Erita è uno dei rari testi in lineare B con dei risvolti di carattere giuridico che rappresenta un'eccezione numericamente parlando ma che rientra in ogni caso all'interno della documentazione relativa ai beni sempre del palazzo. Infine è estremamente significativo il fatto che l'unico documento iscritto che abbiamo menzionato prima con una finalità religiosa su una statuetta di fattura micenea, in epoca ormai micenea, intorno al 1375 a Creta presso Poros Siraclio, sia stato redatto in lineare A e non in lineare B da un minoico che ancora conservava l'uso della scrittura ben dopo la caduta dei palazzi minoici e la utilizzava in questo caso per uno scopo religioso privato. In conclusione il quadro che possiamo esumere dai documenti in nostro possesso per l'epoca minoica e quella micenea è diametralmente opposto, e anche l'utilizzo o meno della scrittura in ambito religioso è perfettamente in linea con gli altri dati in nostro possesso. I documenti in nostro possesso ci dimostrano che i micenei avevano della scrittura un'idea prettamente strumentale considerandola un mezzo per gestire la loro economia mentre i minoici utilizzandola su qualunque tipo di supporto e per scopi diversi avevano della scrittura un'idea decisamente più moderna. Un'ultima parola relativamente all'idea che qualcetuno avuto in passato di una letteratura micenea scritta su altri tipi di supporti e che non ci sia pervenuta, vorrei dire che pensare a una letteratura che riguarda questioni diciamo epiche in un ambiente che è strettamente aetico mi sembra qualche cosa di superfluo, quindi anche immaginare questo tipo di letteratura micenea su documenti diversi non ha senso non solo perché non sono stati trovati ma anche perché è stata immaginata proprio nell'unico ambiente dopo la scrittura non servirebbe, quello appunto dove la trasmissione aetica faceva la parte dell'EU. Vi ringrazio. Grazie tantissimo per questa conferenza. C'era un turno di parole qui nella sala, se c'è qualcuno che vuole chiedere qualcosa a Massimo, siete a tempo. Io se ho qualche domanda per te una sono d'accordo con te per quanto riguarda l'assunto della letteratura in supporto del peribile anche perché la Grezia antica è una cultura orale fino quasi noi abbiamo dei problemi grossi per adattare quando si comincia diciamo quando quando si fa l'ultima versione o la prima versione dei poemi omerici, forse c'è qualcuno che dice che è al sesto secolo prima di Cristo quindi la scritta non diciamo che sarebbe una prima una versione canonica ma forse non è proprio la scritta, forse la scritta è l'episistrato la prima di tutte quindi non è veramente molto verosimile dire questo anche perché non c'è nessuna prova nel secondo millennio di questo. D'altra parte tu pensi anche perché è qui, tu non lo sai anche sicuro che hai il programma ma Eugenio anche qui, una domanda per te ma anche per Eugenio credo che possa dire qualcosa e per quanto riguarda il sopporto della scrittura questo parallelo che hai fatto tra la scrittura del Tamil e quella micenea visto che non ci sono credo tavolette in forma di foglia di palma in lineare A, ci sono? No, perché utilizzavano proprio la vera foglia di palma. Sì sì certo ma anche per i minoici secondo te, la questione sarebbe una innovazione dei ndongopei? Abbiamo visto che non si conosceva molto questo dato in passato cioè in Mesopotamia, almeno nell'Arabia certamente, in un'epoca non tanto distante dalla nostra, pochi secoli di differenza, si utilizzava la foglia di palma e come hai visto nel vicino Oriente non si pensava tanto che si utilizzasse in Mesopotamia qualcosa di deperibile anche se utilizzava qualcosa di deperibile. Ora i minoici se utilizzavano come dice Plinio la foglia di palma nel momento in cui i micenei hanno imparato a scrivere. Gli è sembrato troppo complicato perdere tempo a lavorare la foglia di palma e visto che esistevano delle tavolette in argilla hanno continuato a fare le tavolette in argilla conservando quel supporto, quella forma che era secondo loro utile a registrare le fiche che poi vengono assommate e vengono ricapitolate su una tavoletta più grande. Hanno conservato la forma del supporto, come delle tessere come noi abbiamo se tu vedi anche in tempi moderni si utilizzavano delle tessere per vari scopi che avevano quella forma e tu poi li puoi ricapitolare in un testo più grande. Sarebbe un'imitazione della forma utilizzando un materiale diverso, tutto qui. Ok, lo dicevo perché pensavo che forse non era una cosa eredata dai minoci ma una cosa che i minoci non facevano e i micenei prendono diciamo di un'altra cultura più propria da una mentalità indoeuropea. Una mentalità più pratica, i micenei sono più russi nei minoci, questo è un dato di fatto. Sì, credo che Eugenio anche dice qualcosa. Grazie, prima di tutto volevo ringraziarti per la tua presentazione, mi fa molto piacere salutarti anche se online. Quello che volevo dire era fare esattamente la medesima domanda che ha fatto Juan ma l'hai già spiegato cioè perché i micenei non hanno continuato la tradizione e tu hai detto, almeno penso che sia quello che hai voluto dire, che semplicemente hanno trovato più facile di usare l'argilla invece di usare la vera foglia di palma. Esatto, tutto qui, tutto qui. Fa molto senso e poi è Irene Serrano qua accanto a me e stavamo dicendo che veramente è molto interessante di vedere la comparazione che hai fatto perché veramente si suggerisce questa conclusione alla quale sei arrivato. E' qualcosa che dobbiamo cominciare a pensarci, ripensarci e tutta la storia della documentazione è in vita. Poi c'è una cosa, io sto approfondendo anche la presenza della foglia di palma nel mondo greco perché quando Plinio dice che i gretesi sono stati i primi a utilizzare, poi a un certo punto, non ricordo più quale autore, cita anche la Ionia e dice che all'epoca, non mi ricordo più qual era la fonte, comunque dice che gli ultimi che lo utilizzavano erano ancora in Ionia. Allora si potrebbe fare anche una ricerca interessante alla quale ancora non sono arrivato, anche dal punto di vista del lessico del greco, per vedere se questo tipo di materiale in epoca, chiaramente non tarda ma è molto arcaico, o addirittura solo citato nelle fonti, se questo materiale esisteva anche in Grecia. Perché da come ho capito c'è una certa diffusione nel mondo antico di questo materiale che tra l'altro è robustissimo. Oggi si fanno i bicchieri, le forchette, le posate con la foglia di pappa. I testi che sono conservati in quel santuario è incredibile, sono più di un milione ed è un santuario dove praticamente tu puoi andare e qualcuno ti dice il senso della tua vita, tu ti presenti e il funzionario ti porta, non so se avete visto quell'immagine, quella è un'immagine piccolissima ma è una cosa enorme, e ti dà la foglia relativa al senso della tua vita. C'è gente che fa un viaggio per andare in quel santuario per capire. Ma questi testi appartengono al 1500 avanti Cristo, i primi, poi si stavano rovinando e sono stati trascritti, ormai il sascrito non si usava più, in lingua tamil mille anni dopo, 1500 anni dopo. E adesso invece sono patrimonio credo dell'UNESCO e li stanno mettendo sotto forma digitale perché effettivamente sono una cosa straordinaria. Ti ringrazio per la domanda. Grazie Massimo, grazie mille per la presentazione, ci siamo convinti assolutamente Eugenio e io. Mi fa molto piacere perché quando si parla di documenti che non esistono ti ha sempre l'impressione di essere presi per qualche cosa, però sai quando c'è la fonte storica ci sono esempi simili, certe volte si può fare un tentativo di convincere. E poi comunque dobbiamo dire una cosa, noi abbiamo un vuoto documentario per la lineare A, cioè adesso parlando seriamente, noi non abbiamo la documentazione seria economica in lineare A perché abbiamo solo quelle piccole tavolette sulle quali non c'è scritta niente. Se facciamo il parallelo con la lineare B, lì ci sono informazioni di altissimo livello economico e allora dove stavano queste informazioni? Io non credo sulla pergamena perché è troppo costoso fare un lavoro di questo tipo sulla pergamena. Allora ci doveva stare un altro materiale. Cioè la domanda ce la dobbiamo porre, non possiamo sfuggire a questa domanda. Dobbiamo dire certamente c'era un altro materiale. Non so se siete d'accordo su questo. Sì sì, siamo d'accordo ovviamente. Sembra diciamo quello più naturale. È una possibilità sulla quale si può ragionare. Certo, certo. Alcuna pregunta? Io anche ti vorrei fare un'ultima domanda che riguarda il geografico cretese. Cosa pensi tu, che sei uno specialista diciamo anche in questa scrittura, in relazione con la funzione diciamo decorativa dei segni. Pensi che questo è possibile o che semplicemente non siamo ancora in modo di capire niente del geografico? Io penso, credo, sono ottimista nel senso che la situazione sia abbastanza chiara. Cioè come ho spiegato c'è una parte dei minoici che decide a un certo punto di scrivere il nome e la funzione, perché quello c'è sui sigilli, non c'è altro, su un sigillo. E tutta la zona dove invece viene utilizzata la linea area questa cosa non si fa. Cioè loro prima in quelle zone si identificavano attraverso un motivo iconografico nell'ambito diciamo dove è utilizzato il geografico, si decide di mettere questo. Quindi è probabilmente un posto dove si è fatta una scelta particolare. Ora questa scelta di scegliere questa scrittura così diciamo iconografica è una scelta stilistica importante ma che non ci meraviglia se guardiamo il mondo in tita. Abbiamo dei sigilli scritti in periodi non tanto lontani che hanno dei segni che sono anche decorativi, però è molto leziosa la scrittura e soprattutto c'è un grande horror vacui per cui oltre all'iscrizione vera e propria tu spesso dove ci sono degli spazi vuoti ci trovi dei segni che vengono inseriti, dei segni che alle volte sono per esempio una spirale e anche un segno di scrittura in geografico. Spesso metti una spirale o metti altri dei motivi floreali. La cosa importante è non lasciare mai dello spazio vuoto. Allora il sigillo ovviamente, poiché nasce per ridentificare un individuo di un grande status symbol, è evidente che è una scrittura che non vuole dare un messaggio chiaro e lineare come la linea, ma vuole dare come la raldica. Dobbiamo pensare un po' alla raldica. Tu puoi mettere un'iscrizione e poi ci metti una serie di cose evocative che stanno tutto intorno al nome. Quindi è un'iscrizione che viene usata sui sigilli e i sigilli servono a dare lo status symbol della persona. L'arte c'entra in questo senso. E poi ci sono dei segni, e questa è la cosa sulla quale si discute. Per esempio ho pubblicato recentemente questo sigillo che è stato ritrovato. Non so se vi è capitato di leggere l'articolo su Cadmus. Ho letto l'articolo tuo di Tom. Esatto, e in questo articolo si vede appunto un'iscrizione dove c'è la famosa formula cosiddetta di Arcanes e poi nella faccia posteriore c'è una croce con quattro spazi e dei segni che sono. Alcuni sono dei segni del geronimico, altri della linea Rea. Ecco in questo caso spesso ci sono dei segni che possono essere utilizzati con il loro valore per esempio acrofonico o anche semplicemente inseriti per delle ragioni che sono semplicemente per riempire lo spazio. Noi non sappiamo cosa c'è dietro ogni segno nell'immagine. Faccio un esempio molto banale. Se noi troviamo un sigillo di tipo mediovale con una signora che ha una pinza in mano, una signora con una pinza, noi se non conoscessimo la storia di Santa Pollonia non sapremmo che la protettice dei dentisti e quindi quel sigillo è il sigillo di un vecchio dentista. Ma lo sappiamo perché conosciamo la storia, ok? Quindi noi non possiamo sapere quel segno floreale o anche quel segno di scrittura perché è stato messo in maniera diciamo decorativa. Quindi per rispondere alla tua domanda, è una scrittura certamente che utilizza un grosso aspetto decorativo ma utilizza anche la scrittura soltanto che mentre per noi che non conosciamo il geroglifico è difficile capire cos'è scrittura e cos'è non scrittura, ma per chi conosceva la scrittura a colpo d'occhio capisci perfettamente cosa è scritto e cosa non è scritto. Non so se vi è capitato mai di vedere su Facebook delle piccole immagini che ti mostrano in cui ti scrivono un testo con segni che non sono delle vere lettere ma sono dei segni che assomigliano a delle lettere e noi leggiamo perfettamente anche se non stiamo guardando delle vere lettere, ma sono dei segni che ci somigliano perché per noi è immediata la lettura. E così anche per i minoci loro capivano a colpo d'occhio cosa era iconografia e cosa era scrittura. Questo per rispondere alla tua domanda. Perfetto, grazie Massimo. Grazie a voi. Alguna altra pregunta? Va bene, quindi peccato che non sei qui per andare a cena con noi. Ci vediamo presto speriamo. Un abbraccio Massimo, grazie. Un abbraccio, Bene, quindi si alza la sessione per cinque minuti e iniziamo la tavola redonda. Aspetta che ti chiamo per telefono perché non ti sento bene. Pronto? Buona sera, buona settimana, buona notte, buona sera, buona notte, buon anno, buona notte, buona notte, buona vita. Abbiamo finito la sessione, mi hanno chiesto di coordinare questa messa redonda e l'organizzatore mi ha chiesto di coordinare questa messa redonda sui conoscementi plurale e pacifici nel studio della religione maestrale e abbiamo la grande opportunità di chiudere questo meraviglioso colloquio con quattro esperti della religione maestrale, i professori Helen Whittaker, Chris Blackcomb, Gerby Hartnett e Alberto Bernabé. Nel processo di questa redonda, prima di tutto, ogni partecipante parlerà per circa dieci minuti per introdurre diverse idee e concetti sull'aspetto della religione maestrale e dopo ci sarà una discussione generale. Ho chiesto ai partecipanti di concentrarsi su quello che possano dal punto di vista generale della religione maestrale e poi iniziamo con il professor Helen Whittaker che parlerà dal punto di vista archeologico. Non ero sicura di come organizzare questo, ma ho pensato di discutere un paio di tematiche. Una è quello che è la religione maestrale e anche come possiamo definire la religione, l'evidenza materiale e la relazione tra la religione maestrola e la religione maestrale. Le 10 minuti non sono molto lunghe, quindi ho paura che sia un po' superficiale e sovrapposito, mi dispiace per questo. In un senso, penso che sappiamo abbastanza di religione maestrale e in un altro sappiamo poco. Un'altra domanda è come definiamo la religione e non c'è un accordo generale, penso, su cosa è la religione maestrale e come le evidenze per le attività religiose possono essere riconosciute nel contesto archeologico. Questi sono i punti che si possono discutere. La religione maestrale è tradizionalmente stata discutita come un soggetto separato da altri contesti sociali e politici o culturali. Inoltre, in comparazione con l'archeologia nordica, non c'è stata molta discussione teoretica e metodologica su cosa può essere considerata evidenza per le attività religiose. Nella literatura di ricerca, la religione maestrale è spesso vista come una sfera separata ma, dall'altro lato, si può dire che gli aspetti religiosi dell'economia palatiale come rivelato nelle tablette Linear B, sono stati discutiti molto. Se guardiamo l'evidenza materiale, abbiamo tre fonti principali dell'evidenza archeologica con diversi gradi di interazione tra loro. Ci sono rimasti di posti culti e equipaggiamenti culti con materiale iconografico che può essere interpretato come dipingendo deiti o attività rituali e poi abbiamo l'evidenza textuale delle tablette Linear B che forniscono informazioni sulle offerte, i nomi dei Diosi e delle Godesse ma anche sulla relazione tra le attività religiose e il potere palatale. Le ricerche sull'evidenza archeologica e textuale sembrano quasi rappresentare discipline separate con metodologie separate, quindi gli aspetti Linear B sono in un senso separati dagli archeologi e questo potrebbe essere considerato qualcosa che impedisce una visione comprensibile della religione maestrale. Un'altra domanda importante è come possiamo integrare le ricerche sull'evidenza textuale con il materiale archeologico. In un articolo di 1981, Robin Haig distinguisce tra i livelli ufficiali e popolari della religione maestrale e ha anche suggerito che ci fossero livelli intermedi più avanzati di pensieri religiosi e di worship ma che questi livelli sono più difficili da riconoscere. Dato che l'archeologia generalmente favorisce i ricchi e i potenti, molta religione maestrale è centrata sulla religione palatale o almeno sull'opera. Voglio parlare di un libro che ho recensito per una recensione più classica che è il libro di Dimitri Arvoziotis sui santuari della città di Mycenae. Il libro è molto comprensibile e credo che abbia molto a che dire, ma non si tratta soltanto delle élite palatali. E poi c'è una cosa come la religione Mycenae? L'evidenza è anche molto disperata e spiegata geograficamente. Parliamo di santuari costruiti, l'evidenza è molto dall'argoled ma anche dalla filografia e da altri luoghi, ma la maggior parte dei discorsi su santuari religiosi è centrata sull'argoled. Ma l'evidenza lineare B viene da Pylos, e credo che spesso trattiamo la religione Mycenae, mettiamo tutta l'evidenza che abbiamo, sia textuale che archeologica, in una ciotola e lo sbucciamo, e poi produciamo un'immagine di archeologia Mycenae o un'ipotesi della religione Mycenae. Ma credo che il sviluppo sia molto positivo, perché al momento ci sono scoperte escavazioni su santuari non-eliti, come gli Atlicaion o altri santuari aperti. Al momento ci sono scoperte escavazioni, ma quando ci saranno pubblicazioni impareremo un'immagine più comprensibile della religione Mycenae. E vorrei anche dire qualcosa sulla relazione tra Mynone e la religione Mycenae. Dall'inizio dell'archeologia feggiana la religione Mycenae è stata in un certo senso la somma della religione Mynone, e per molto tempo c'è stata una discussione sulla mynonizzazione della terra principale che ha anche includito tradizioni religiose. Uno dei primi conti comprensibili della religione Mycenae è stato di Nilsson, e il suo libro Mynone, la religione Mycenae, pubblicato nel 1927. E' quasi tempo per una celebrazione centenario. Ma come il titolo indica ha preso per conto che Mynone e Mycenae condividevano le stesse tradizioni religiose. Ma è forse il caso che non l'ha preso per conto ma che non poteva vedere alcuna altra maniera di discutere le religioni del Secondo Siglo. In alcuni dei suoi libri ha detto che pensava che le tradizioni fossero diverse. Ora è accettabile che le tradizioni religiose fossero molto diverse, ma che influenzassero l'un l'altro, principalmente dal Mynone al Mycenae. La relazione tra Mycenae e Mynone è ancora un tema di discussione. E' molto ancora, direi. Un'altra cosa che posso dire in relazione a Mynone e a Mycenae è che la ricerca su Mynone è più diversa e ho anche guardato due volumi nella serie Agaeum che si trattano più o meno di tematiche religiose. Potnia, che è da quando? Nell'inizio del 90, credo e Metaphysis, che è più recente. Se guardate i libri su Mycenae e Mynone si parla di una grande disperazione. La maggior parte sono su Mynone e anche perché i libri su Mynone sono più speculativi, immaginativi e così via mentre i libri su Mycenae si trattano più di l'archeologia archeologica. Penso che c'è una differenza in come la religione Mycenae e Mynone si tratta nella tradizione di ricerca. E' generalmente consensuato che eventualmente la Crete era sotto controllo Mycenae e questo è il periodo in cui vediamo la standardizzazione della religione. Ci sono i santuari con la goddessa sulle armi. Questi santuari sembrano essere sviluppati indipendentemente dai santuari Mycenae contemporanei. Ci sono i santuari separati sull'area principale ma sembrano essere molto diversi nell'architettura e le statue dei deiti sono molto diverse tra la Crete e l'area principale. La recente ricerca indica che la tradizione Mycenae e Mynone sembrano essere separati fino alla fine dell'Epoca Bronze. Ci sono anche i santuari sull'area principale e questo è molto importante nella religione Mynone. Ci sono anche i santuari sull'area montana ma la evidenza materiale è molto diversa dai santuari e quindi sembrano non essere collegati. E' interessante che quando il santuario di Kinortion fu prima escavato era immediatamente chiamato il santuario di Mynone. Le ricerche hanno iniziato a considerarlo un luogo diverso. E anche all'inizio dell'archeologia Bronze, la continuità religiosa con il periodo storico era molto discutita ed è stato visto come l'origine o la religione greca può essere trattata nel periodo precedente, nel periodo Bronze. E penso che ora, principalmente nelle discussioni della religione Mycenae, c'è una tendenza a non discutere la continuità o la sovrapposizione dei crediti e dei rituali Mycenae e quindi penso che questo sia il mio punto di partenza. Ok, grazie mille dottor Wittaker perché questa è una scienza splendida dove si può parlare e raggiungere diversi punti importanti anche per la discussione aperta e per il rischio della metodologia quindi penso che sia molto buono parlare con il professore Fitzlock-Ulmer che può parlare dal suo punto di vista principalmente dell'iconografia ma non necessariamente di tutta l'iconografia. Grazie Se posso esprimere brevemente i progressi e le prospettive della studia della religione Mycenae e dell'archeologico l'immaginaria è la nostra terza fuente principale per ottenere una certa immaginazione dei vari aspetti della religione Mycenae. Anche se nell'iconografia Mycenae il spettro semantico è più limitato rispetto all'iconografia Manoan la religione Mycenae è riflettita dai fondi semantici successivi le deduzioni dei rituali, come le possesioni rimangono molto generose e un po' superficiali che confermano l'immagine ottenuta dall'evidenza archeologica come quella dei ricordi di Linea B. Giochi e oggetti preziosi nei contesti rituali come figurine, vescoli ceremoniali e profanaglie preziosi come bocce d'albero decorate sono ben adattati alle scene di possesione Mycenae. La ricerca dell'architettura sacra sembra che l'immagine di Mycenae non esibisca nessun personaggio documentario e questo è ciò che riguarda la tradizione Manoan. Inoltre, l'iconografia è la nostra principale fonte dei simboli religiosi come le canzoni della consecrazione e i figli degli Eges ma non c'è possibilità di definire un significato più distinto tra loro. Un'altra questione è la sfera metafisica di esseri hybridi come Griffin, Sphinx e Manoan Genius. Con riguardo alle individualità o figurine divine generiche come ho cercato di esplicare nel mio paper le immagini di Mycenae non ci permettono di ottenere una comprensione coerente. La mia impressione personale è che molti tipi di figurine di Mycenae potessero rappresentare godine intermedie o minori invece di godini e goddess in un senso spesso. E per finire, le storie di godine e i narrativi mitologici. Da quanto posso vedere nella ricerca la domanda è se nelle immagini di Mycenae questi soggetti venivano appiccati. Nonostante ciò, non si può immaginare che in effetti nessuna mitologia la informazione ottenuta dalle iconografie di Mycenae sia molto limitata. Per questo motivo, Martín P. Nilsson spiegava spesso Bormo per descrivere le nostre fonti della religione di Mycenae come un libro di immagini senza testi che potrebbe anche essere trasformato dal punto di vista del Linea B o del punto di vista moderno a testi senza immagini conclusive e sostenibili. L'iconografia Mycenae non lo è. Inoltre, l'iconografia Mycenae non ci informa sulle istituzioni religiose, la homogeneità sociale della crescita religiosa o qualsiasi elemento non ufficiale che forse fosse situato all'esterno della rete palatiale. Tuttavia, alcuni di questi aspetti non possono essere approcciati da alcune fonti archeologiche o altre fonti anche. Quando si delvia più profondamente nell'iconografia Mycenae della religione, un problema fondamentale è il fatto che contrasta fortemente con l'iconografia contemporanea dell'esterno Egitto e quella della Grecia classica. Un altro problema che scura è il carattere di hybridità dell'iconografia Mycenae, principalmente per la sua origine nella rete palatiale neopalatale e latina. Forse questa adesione all'iconografica tradizione delle rete manoene e l'amalgamazione, forse hybridizzazione, di elementi manoeni e mycenae è lo scambio più fondamentale per capire, ad esempio, e dell'esterno Egitto in particolare di partecipanti femminili. È questo davvero come dobbiamo immaginare le posizioni Mycenae? Probabilmente no. Con riguardo al Pantheon Mycenae nella luce dell'iconografia, si può definire la situazione così. Il Pantheon Mycenae, senza dubbio, presenterà immagini di una dottoressa seduta, forse in confrontazione con un uomo o una figura femminile. Inoltre, non dobbiamo escludere il fenomeno chiamato «Il potere dell'inevitabile» da Peter Warren, che è così caratteristico dell'impegno del maestro da Han-Yah. Questo, per esempio, ci rende davvero un passo più avanti la comprensione della religione Manoan. Probabilmente no. Non lo so. Inoltre, come per me, c'è una grande difficoltà nel nostro progresso nell'interpretare l'iconografia religiosa egiziana in generale. L'urbanismo, le rite de passage, gli orecchietti e altri hot-spots in iconografia della religione Manoan oggi. Non dobbiamo escludere che tutte queste interpretazioni ipotetiche sono l'evento di una mistificazione e uccisione dei Manoani da scolari moderni, come le descrizioni dell'epifania che potrebbero essere prese come fatto. Per esempio, nelle scene di murali del 1963 a Akrotiri, qualcuno si dubita se il tema dell'edificio è davvero la principale notizia di questo programma. La presenza di ragazze e bambini in connessione con la goddessa supporta davvero l'assumzione che questi programmi iconografici semplicemente riflettono rituali comuni performati anche da ragazze e bambini. Quindi, ciò che ignoriamo è il contesto e questo ci ricorda un assunto positivo quando si tratta della relazione maesiliana. Dopo la decifrazione del texto della linea B siamo consapevoli del contesto generale dei rituali maesiliani e della religione manoevra. Non ci sono speculazioni fantastiche di epifania e stati di consapevolezza alterati nei rituali maesiliani, anche se le droghe e i rock'n'roll certamente erano di grande importanza per i maesiliani. Questo dimostra il significato alto delle fonti textuali per gli approcci nella religione. Ci sono anche approcci teoretici e comparativi in associazione con la iconografia maesiliana. Un altro cammino valido per approcciare la religione maesiliana è il corrispondimento e la correlazione tra le diverse fonti, l'archeologia, i texti e l'iconografia ma anche l'archeologia zoo e molti altri campi e discipline scolari. La religione maesiliana dovrebbe essere consapevole del suo carattere idiosincratico, le sue specularità, moltissime di cui corrispondono all'iconografia maesiliana. Grazie. Grazie anche per questa presentazione chiara di diversi pericoli che interpretiamo o non, l'iconografia, le studie e anche le nuove discipline. Cosa? Oh, bene. Quindi, sì. Ora per favore, sì. Il dottor Giovanni Harner si concentrerà sull'articolo Linear B sulla religione maesiliana. Per favore. Grazie. A base di fonti liturgiche antiche e d'inscrizioni, Olivier ha argomento per una interpretazione religiosa di tutte le designazioni occupazionali listate in questo tabletto. A prima vista, può sembrare straordinario che tutti i termini in questione possano esprimere l'attività culta. In particolare, Olivier ha fatto le seguenti proposte. Per Puccavo, i guardiani dell'acqua sacra. Per Meritamate, gli ufficiali in chiedo dell'acqua sacra. Per Miccata, le miscele di offerte liquide. Per Opiteuke Ewe, gli ufficiali in chiedo dell'inventario di cucina di un santuario. Per Etuvoco, quelli che portano il lavoro sacro all'interno di un tempio. E per Atupoco, i cuocitori di pane per obiettivi sacri. Anche le interpretazioni di questi termini e le proposte termologiche, la maggior parte delle quali, in effetti, hanno possibilità di essere corrette in termini più generali. Ciò significa che alcune trascrizioni greche suggerite da Olivier sono molto probabili di essere corrette. Ma, nonostante le analogie alle fonti classiche greche, non vedo una ragione convincente per cui questi termini dovrebbero riferirsi ad individui che servono al santuario. Per esempio, Karate, nella linea 3 del verso, o Akusota, nella linea 5 del verso, uno dei quattro colleggiati della serie Pylosiae. Questi nomi riferiscono a individui che appartengono ad altri tabletti in contesti puramente secoli. Inoltre, alcune delle trascrizioni appartengono in contesti che rendono difficile credere che il tablette di Bacchus sia da Masini e l'opiteukeeve sia da Knossos. Il tabletto di Masini lista 17 uomini che sono descritti come atopoco con un'entrata sottoscritta al basso del tabletto, mentre il record di Knossos lista l'opiteukeeve insieme a una serie di nomi di colleggiati, come Anakvota nella linea 4 e Komaveta nella linea 5. Nei tabletti questi non c'è nulla di cui riferire. Questi nomi di collegiati, da un punto di vista non biasso, si possono osservare che la maggior parte sono capaci di esplorare le attività in connessione con la preparazione del cibo, come ha detto John Killen per l'opiteukeeve di Pylosiae 2. Il titolo è stato visto come un ufficiale in charge delle attività. In termini moderni, la funzione di questo ufficiale può essere simile a una FMB manager, la persona responsabile del cibo e della bevanda. A lungo di queste linee ci sono alcuni atopoco come cuocitori di pane da consumare dai partecipanti di una festa e non come cuocitori di pane per motivi sagri. La micata è un mix di acqua e vino per l'uso umano e non per le levitazioni. L'uomo è responsabile del cibo e della bevanda e Mary Dumont è responsabile del cibo e non per le levitazioni. Tutte queste designazioni appartengono a un singolo recordo, come abbiamo visto. È probabile che siano interconnectate. La loro denominazione non è una attività religiosa ma un'attività in relazione con la preparazione del cibo. Il grande numero dei compagni di queste professioni fornisce più evidenze per una interpretazione secolare delle loro attività religiose. Per esempio, nei documenti di Pylos ci sono insieme 58 individuali che sono descritti come Puccavo e 29 persone come Mary Dumonte. Questi numeri sono facilmente riconoscibili con il grande numero dei partecipanti a grandi eventi di festa pubblica che permette a un grande numero di persone di essere necessarie per l'organizzazione dell'evento. Come conseguenza, se tutti gli aspetti sono insieme, il contesto, i numeri e così via è più probabile che questi titoli si riferiscono a attività secolari in relazione con la preparazione del cibo e che riguarda una grande quantità di evidenze textuali indicative per il bancamento organizzato. L'esempio secondo che voglio usare include i dati archeologici di Linea B. Questi dati sono stati registrati sul tablet TN316 da Pilos. La discussione sul significato esatto dell'introduzione a ogni posizione è ancora in progresso e ci sono alcuni argomenti che i lezionari indichino processi che accadono all'addresso specificato. Nel corso di questa attività, i vessel descritti come Gift, Stora, sono portati e gli uomini, chiamati Porena, I logo tradizionali indichano che sono in grano e forse con una grande questione, forse anche in silvero. Le forme seguenti possono essere distinguite. Ci sono tappeti semplici senza capo e che sono stati registrati 8 volte. Ci sono tappeti con capi piccoli, identificati come Culex, che sono ricordati 3 volte e ci sono un conico piano su un stello di alta serenità in cui si trovano i sacri air loams associati a cerimonie di bevanda che si usano ripetutamente all'annuale e rituale trasferimento dalle storie palatiali ai diversi deiti listati. I suoi argomenti principali sono correlati in steno e metallo per le cellule e per il Culex, conosciuto dal recordo archeologico e che indichano periodi che si trovano molto prima del latino lato 3B fino al latino lato 6 e che appartengono al periodo del latino lato 3 o del latino lato 1. Per i correlati archeologici in metallo per il Culex si riferisce al famoso setto di quattro coppie simili a due coppie, i capi di Storch, trovati nell'area a sud del Grave Circle A a Mussini, migliorato dal latino lato 3A1. Questo è un'evidenza dall'ultimo periodo palatiale. Un esempio eccezionale è il trovamento del Culex di oro in una grotta ricca di Kist a Kouvaras, in Akanania. Anche se la data di questa scoperta non è sicuramente chiara e potrebbe essere submaesoniana o anche di progetto geometrico iniziato, gli architettori hanno proposto una data di latino lato 3B per il Culex dipistato sul tabletto TN-316. Come è ben conosciuto, un grande numero di questi esempi in clay sono trovati nell'orizzonte di distruzione del Palazzo di Pallas. Inoltre, alcuni specimenti di clay di forma vescola, che risembrano il logogramma 216 e che sono probabili di essere assaggiati al latino lato 3B sono anche stati trovati in occasione. Ecco alcuni esempi che sono di solito datati al 3B di questa forma vescola. Un altro esempio è questo, in un lavoro di arte geometrico datato al latino lato 3B e al latino lato 3C. Questo è documentato da un fragmento di una mano ben modellata dal latino lato 3B della figurina terracotta trovata a Amiclae, che graffia il piede di ciò che sembra essere il Culex e da due rappresentazioni sul latino lato 3C di Botteri, da Tirrens e Lefkantie rispettivamente. In alcuni esempi, il documento non fornisce un argomento definito per una interpretazione delle vescole registrate sul tabletto 316 come esemplari ceremoniali. Nel senso dell'occupazione, la designazione Cubus Ruvoco, il goldsmith, che è ben testato nei tabletti di Pylos, la produzione di certi vescoli in oro e magari in silvero listati su questo documento, contemporaneamente con i dati del tabletto, ma sicuramente nel realmo delle possibilità. Grazie Giorgio per questi due meravigliosi esempi su come funzionare e come il progresso della studia della religione nel caso del tabletto che era chiamato Deservanti Centrale dopo 60 anni, con la tua studia che è cambiata. Ora abbiamo il terzo di questa presentazione dal professor Alberto Berlavet che ci concentrerà sulla storia della religione che è uno dei principali aspetti e in particolare tra il maecenico e il greco. I tecnici maecenici potrebbero portare la luce sui testi omerici e viceversa. Poi è arrivata la proposizione che per conoscere la religione maecenica l'omero non solo era inutile ma anche una carga. Dopo diverse evoluzioni credo che dovremmo adottare un'attitude più matizzata, soprattutto tenendo in conto che non si tratta soltanto di tabelline, ma anche di documenti amministrativi. L'omero ha pretensioni estetiche e le tabelline utilitarie e proprie dell'amministrazione. L'omero si riferisce a un passato idealizzato di eroi d'un altro tempo, migliori che gli uomini della sua epoca, caballereschi e eroici, e le tabelline al presente immediato e alle cose tangibili. Per ciò che riguarda il mondo divino ma la fidelità del vocabolario omerico e più avanti, voglio dire, non solo l'omero ma anche gli autori successivi non è meno innegabile. C'è un grande sollappamento e coincidenza di termini fondamentali, basta citare Igero, Igereu, Igereia o un numero di altri testi lo c'è anche nella iconografia, in gran medida il sacrificio rappresentato con quelli scritti da Omero. E, inoltre, è curioso che a volte Omero sembra essere perfettamente consapevole di realtà molto più antiche di lui come esemplifica il caso caratteristico del casco dei colmilli di Jabali, ma non solo. Perciò è necessario un dialogo tra gli incontri miscenici e la situazione del primo millenio. Un caso paradigmatico di come si è andato e come la situazione deve seguir mantenendosi è il caso di Dioniso. Quando si pubblica la tablilla di Pilo XA-102 in cui si legge Dionisoio, cioè Dionisoio senza contesto, Ventris e Cedui dubitavano molto se questo fosse o no il nome del Dio. Un secondo frasmento, XA-1419-1 in cui il nome si legge davanti a una frattura della tabellina e in un contesto difficile delle escavazioni del 1960 si pubblicò nel 61 e fu raccoglito con non meno dubbi per Cedui nella seconda edizione dei documenti. La mancanza di contesto in un caso e l'oscurità in un altro si aggiungono a un altro fattore di sconfianza, il predominio negli anni 50 delle teorie di Ergode secondo le quali Dioniso era una divinità più antica. Durante molto tempo, perciò, la presenza nelle tabelline di queste sequenze silabiche non si considerò abbastanza convincente per affermare la pertenenza della divinità al Panteone Misenico. Quando nel 92 Venet scopre che il frasmento anteriormente denominato Pilo XA-102 apparteneva a un documento del Catastro e in conseguenza lo rivolgeva a designare una parcella di Dioniso. Quando altri documenti della stessa serie riferiscono antroponimi in genitivo come possieditori di una parcella, Venet deduce che il documento al quale apparteneva il frasmento si riferiva a una parcella di Dioniso per lo che come proprietario di tal parcella Dioniso doveva essere un uomo. Cruyff-Perez, quindi, a continuazione diciamo di difenderlo indefendibile. Bene, una volta più la teoria del carattere recente di Dioniso sembrava ricevere un certo appoggio almeno nel continente. La situazione inizia a cambiare quando nel 1990 durante une scavazioni nella collina di Castel e in Janià si trovò una tabella Janià GQ5 che conteniva di nuovo la sequenza di Iguonuso un uomo equivocamente religioso tra la menzione di Zeus e di entrambi come destinatori di un'offrenda di miele. Fin qui, bene, ma i contesti pilosi continuano a essere oggetti di sospetto per certo che François Gougemont nel suo informe molto recente sui testi micenici continua a dubitare che Dioniso sia menzionato nei testi. I testi di Dioniso, separati, appartenevano alla stessa tabella che Pilo Ea 102 in modo che ora nella tabella ricostruita si legge una sequenza di Iguonusoio e Cara cioè di Iguonusoio e Schara per l'altare di cenizia di Dioniso invece di parcella di Dioniso come aveva supposto Bene. Questo concordava con il carattere tonico del Dio e permetteva di rivalorizzare altri testimoni conosciuti prima e che stavano sotto sospetto con l'indicazione per le donne di Uoinoa, cioè Oinoe per le donne della terra del vino in modo che la relazione di Dioniso tanto con il mondo femminile come con il vino risultava ora evidente dal II milennio. Senza lasciare la figura di Dioniso un caso molto interessante è il santuario scavato da Cascais in Aia Irini, Zeus dedicato a tempi storici al Dio e che mostra una continuità del culto durante l'Era del Bronce. All'interno del santuario si trovarono tracce evidenti di ofrende chiamate, vasiglie di vino e venti grandi statue di arcilla di donne con il pesce nudo e le mani appoggiate sulle spalle che sembravano ballarine. Il trovamento più significativo è la testa di una di queste che doveva scendere dal resto della statua e che fu posizionata sopra un anello sul terreno in epoca post-micenica. L'archeologo Osea Cascais interpreta che sembra come se emergere da terra ciò che si interpreta come un intento di rappresentare un anodo di Dioniso. Non si esclude che la posizione di questa testa in epoca post-micenica non fosse più che una forma di rappresentare graficamente un anodo che si avrebbe celebrato nel santuario senza rappresentazione figurativa e che non indica in alcun modo una continuità in questo centro di culto. Quello che ho presentato qui sono solo alcuni esempi tra molti possibili della natura dei metodi che si possono usare per investigare le analogie e differenze della religione minoica e micenica con la situazione del primo millennio essendo conscienti della differenza che le caratteristiche divine i riti, i luoghi di culto sono molto resistenti all'evoluzione dei tempi. Scusate, ho parlato in spagnolo ma penso che per aprire la discussione potreste parlare di diversi punti perché il tema è molto ampio un grande tema non solo della religione forse vi consiglio uno ma potete aprire qualsiasi uno è iniziando dal punto di partenza e il primo i problemi della continuità la distinguizione come ha detto io sono da micenico nella prima parte della storia e poi nella ultima parte tra micenico e greco non lo so perché penso che il professore Wittaker abbia concentrato la differenziazione tra minori e micenici penso che dalla canonica è possibile questo è un aspetto e anche per la continuità è molto interessante se guardate l'archeologico sembra diverso nonostante il fatto che i micenici avevano un interesse nella loro religione e forse Coppia era ispirata ma il fatto di non vedere nessuna differenza nell'evidenza iconografica è davvero quando si parla dell'archeologico di costruzioni cultiche e statue cultiche penso che c'è una grande differenza ma non nell'iconografia e non so davvero come affrontarlo in qualche modo pensate che i micenici non avevano lo stesso significato per i micenici i micenici erano altamente receptivi non solo in iconografia religiosa ma anche in altre e il problema è costruire un antagonismo tra i micenici e i micenici questo non funziona quindi quando parliamo di un senso generale i micenici a partire dal periodo di Shavkos e all'epoca del periodo dei micenici i micenici volevano essere come i micenici fare cose come i micenici ma ovviamente c'erano differenze fondamentali ma quando studiamo la roba di flan ad esempio se questa è una moda una moda che inizia all'inizio del periodo neopoletico e finisce alla fine del periodo poletico questa è una formula standardizzata non sono sicuro se qualsiasi scorda di flan o di meno è stata vestita da un micenio nel periodo poletico quindi è una formula esterna che funziona la moglie della società alta del periodo del poletico vuole essere come la moglie neopoletica la società alta e rispetto all'archeologia quando l'archeologia ad esempio non possiamo definire qualsiasi iconografia religiosa che non è differenza quindi i micenici non hanno intenzione di presentarsi in modo diverso da quelli di questa isla nel loro periodo Sto sempre comparendo questo con la questione della Chiesa Cattolica c'erano delle veste divertenti come 1.000 anni fa non le stesse che 2.000 anni fa ma continuità l'Egitto è la stessa la constanza del faro o del vanax il vanax e la rebella quindi il cambiamento l'innovazione non era necessariamente l'obiettivo ma continuità, sicurezza e tutto ciò erano di grande importanza nel costruire contrasti o altre entità antagonistiche e così via Quindi come mangiare con il testo perché questo è un problema possiamo leggere linear B ma non linear A e poi abbiamo più informazioni come vi ho detto dal testo e alcune di queste informazioni come vi ho detto sono queste godine supponiamo da alcune in europeo ma altre no questa è una domanda come mangiare con l'aspetto economico se continuiamo la tradizione neopalazzana e così via ma sono nuove non so il testo sarebbe Maessanine guardiamo da Maessanine vediamo da un punto di vista archeologico i scolari rifiutano ma quando guardiamo il testo abbiamo le stesse parole le stesse entità gli stessi termini cultici anche i rituali sembrano essere più o meno ovviamente c'è una sorta di continuità la domanda è come possiamo trovarlo nell'archeologia ma i scolari dell'archeologia rifiutano di entrare in questo cosa ne pensi? non so cosa penso penso che no, non penso che gli scolari rifiutino di entrare in questo problema ma penso perché gli studi del B sono diventati così specializzati e penso che è difficile avere un'opinione indipendente su questo dal punto di vista archeologico ma se parliamo di continuità in religione in un senso c'è continuità ma non abbiamo costruzioni cultiche per esempio a pochi anni nel periodo dell'Atlantico e abbiamo posti culti che alcuni compariscono con i santuari ma sono molto diversi e quindi penso che la fascinazione con la cultura minoese è stata superficiale quando si tratta di appropriarla o di usarla e il credo minoese ha una tradizione di espressione pittoriale che non esisteva nel paese prima quindi in un modo sei ispirato da quello che sai e poi lo sviluppi in altri modi si è ovvio che c'è un conflitto tra le tendenze conservative dei fenomeni religiosi e i fenomeni innovativi che procedono dal cambiamento delle strutture sociali le situazioni storiche l'influenza dell'Oriente il fenomeno è molto complesso e abbiamo bisogno di combattere la semplicità la semplificazione dei fenomeni questo è lo stesso non è lo stesso sembra lo stesso ma non è lo stesso e questa intervenzione di molti fattori di procedimento di queste tendenze è il modo è facile di dire ma non è facile di praticare in realtà ma abbiamo bisogno di avere questo come si dice questo obiettivo e fare intervenire la maggiore quantità di fenomeni possibili è difficile perché ognuno ha più interesse nei testi o ha più interesse nell'iconografia ma l'efforto deve essere per combinare queste diverse dati per ottenere nuovi schemi grazie per questa presentazione ricordo che questo è come si dice perché le dati sono difficili da combinare non solo l'archeologia non solo la storia della religione e anche la filologia linguistica e così via ricordiamo che la famosa sentenza di Chatham Flynn l'idea di un scolastico o di un scolastico ma questo è quasi impossibile quindi è buono averlo qui non lo so tu hai menzionato uno dei focus era il futuro hai menzionato alcuni dei nuovi metodi per lavorare le scavazioni in posti molto importanti quindi è una nuova prospettiva di questa disciplina non so se potresti più che decidere saperemo negli anni un miglior conoscenza o un cambiamento della nostra semplice prospettiva di una religione non so se ti piacerebbe dire qualcosa su questo ma con riguardo all'elite ho una visione centrale della religione perché mi è accaduto qualche anno fa che stavo scrivendo un paper di conferenza e pensavo questa è tutta un'elite non sono molto interessata all'elite e come possiamo sapere le prospettive di persone che non sono della religione le elite tendono a avere cose più belle fatte di materiali durabili che durano in un contesto archeologico ma penso che sia valutabile pensare almeno e penso che alcuni dei santuari alcuni di questi hanno cose costose come offerte di voto come per esempio Canortian con tutte queste sordine ma altri come Lechaion in Accadia possono essere considerati non mi piace l'espressione ma possono essere considerati non-elite di popolazione e un'altra cosa è che la religione maicenaea è stata discussa dalla linea B e dall'archeologico in Argoled e ciò fa uscire grandi aree dell'area maicenaea e ciò è anche qualcosa da pensare se alcune persone vogliono chiedere una domanda in generale cosa significa per la partecipazione della tavola? Sì, grazie Grazie mille per questa interessante tavola ho un'idea di continuità in tra la maicenaea e la religione greca dal primo millenio perché non lo so penso che ci sono due concetti che abbiamo bisogno di controllare c'è un altro articolo o paper di Brelich l'italiano Angelo Brelich grazie Alberto eh su la continuità tipologica tra la maicenaea e la religione greca e in mia opinione questo è il modo i Dioi sono non gli stessi ma hanno gli stessi nomi a volte Feus, Dionisos eccetera all'altra parte abbiamo più o meno gli stessi rituali processi sacrificio animale anche se penso che il professor Vytaka non è molto d'accordo non so se tu dici con l'esistenza o no del sacrificio animale in maicenaea e Grecia o altri tipi di cose che esistono negli altri mondi nel mondo maicenaeo e nella religione del primo millennio e l'altro è il regionalismo no? perché non è forse abbiamo un'idea della religione maicenaea come un tutto ma probabilmente non è lo stesso specialmente la religione popolare forse la religione ufficiale la religione palestina è un'altra cosa non è lo stesso in maicenaea o in Feus o in Pylos o in Nosos specialmente in Nosos e da questo punto di vista penso che la nuova escavazione del centro culto di Nosos di Atanasia Canta dove si sono scoperti queste impressionanti inscrizioni in lineare forse possiamo abbiamo scusate perché l'inglese a volte non può permettere di ricostruire meglio la strada della maionese e della religione maicenaea perché se mi ricordo bene la prima parte è la maionese e la parte finale è la maionese quindi penso che forse i risultati dell'escavazione quando si sono finiti riservati non riservati possiamo sì grazie Irene a alcuni aspetti diversi che al momento non sono molto chiari non so se sei più o meno quindi Alberto non so se ti vedo con voglia di dire qualcosa puoi dirlo specialmente è una domanda che per me è fondamentale che è avere la convinzione che ogni proposta è effemerosa cioè l'esempio della storia di Dionisio è molto indicativo di questo l'idea di Dionisio che era un Dio che ha assolutamente obstacolato il progresso nell'interpretazione dei Dioi maionesi per questo pregiudizio e abbiamo noi tutti noi abbiamo l'idea quando combiniamo un'idea che questa idea è fondamentale è inalterabile e quando abbiamo nuove dati non abbiamo queste dati che non sono seri per me è fondamentale un'attitudine aperta assolutamente aperta in un modo non lo so questo mi ricorda il principio generale di Popper la responsabilità del genere scientifico l'ultimo è il meglio fino a un nuovo rifiuto ma non c'è una teoria vera in definitiva e questo mi ricorda per una domanda specifica ma è solo è solo molto specifico è sull'Apollo quindi l'Apollo è uno degli altri ma perché l'Apollo è uno dei principali nel primo millenio appare anche non è nel periodo maionese è quello che penso che il problema è che l'Apollo e Artemis sono fratelli ma fratelli assolutamente diversi Artemis è molto antica e l'Apollo in mia opinione è molto tardi ed è un processo di intercambio di caratteristiche per esempio l'Apollo è relazionato con l'iniziativa e Artemis non ma Artemis ha raggiunto questa nuova caratteristica dell'iniziativa della femmina della donna l'Apollo ha l'arco e così via è un fenomeno molto interessante l'intercambio penso che l'Apollo non sia antico è un'idea mia ma sto cercando di cambiare l'idea con la nuova data ovviamente anche forse abbiamo relazionato Artemis nel maionese perché Artemis appare solo due volte non è molto importante nel maionese non è molto importante nel maionese la continuità è qualcosa che può essere più problematizzata perché in un senso c'è continuità dall'epoca all'epoca storica e classica ma a volte le cose cambiano e a volte non si notano anche se ci stiamo vivendo quindi c'è un senso che c'è continuità ma quando le cose cambiano in tempo e il risultato può essere radicale non possiamo parlare di continuità ma allo stesso tempo c'è una forma di continuità perché non c'è cambiamento mi sono chiesto se la continuità è un concetto ma perché ovviamente possiamo dire che abbiamo i nomi dei Dios quindi c'è la continuità dall'epoca storica all'epoca classica ma come ho detto Susanna l'epoca storica non può essere la stessa che Susanna nell'epoca storica quindi e sì è penso che c'è un problema non possiamo fare molto su questo perché possiamo vedere dal materiale che abbiamo ma esattamente quali sono i processi che stanno succedendo o se è solo una questione di fashion ora non ci piace più questo Dio quindi non lo adoreremo o sapete o se c'è qualche tipo di evento drammatico dietro che non è disponibile solo attraverso i materiali rimasti una risposta corta riguardo alla continuità il problema della continuità non è il termine dall'epoca del periodo l'antica classica Grecia nell'iconografia c'è una sorta di continuità in quanto le impulsi dall'estero dall'estereo dall'Egitto specialmente dall'area di Levantan esistono prima dell'epoca e dopo quindi se avete un motivo animale non è necessario costruire una continuità questa si deriva dal secondo millennio dell'estero e potrebbe essere stimolata dall'estero ancora dopo i tempi scuri e sembrano molto simili ma non è una continuità è una continuità di preparazione per essere ispirato da qualcosa estraneo che va bene completamente diverse culture e società è una di preparazione per ispirato da qualcosa che va bene ispirato che va bene completamente culture è una E' questa la prospettiva di come dobbiamo guardare i texti della Linea P? Cosa ne pensi? Ho detto che è una domanda stupida Sono spaventato perchè Carlo ha detto che la tabletta di Vanox è più importante di quella di Potnia E' molto diverso da quello che sai Non so se possiamo pensare a questo L'opposito è confermato? No, è solo che in questa occasione la tabletta di Vanox è più importante di quella di Potnia Non so se puoi seguire da questo, ma in generale la tabletta di Vanox è più importante E' in questa occasione che la tabletta di Vanox è più importante di quella di Potnia Ci sarebbe bisogno di più evidenza per dire che la tabletta di Vanox in generale è più importante Ma penso che non sia il caso Ma è curioso che nella tabletta di Vanox la prima linea sia per la tabletta di Vanox e la seconda per la tabletta di Potnia Forse è solo il nostro pregiudizio E' solo una spiegazione più semplice ma una questione di qualità a base di quantità, in un pensiero aiutante del periodo maestrale e imperiale. Non penso che questo sia conclusivo, possiamo dire con solo un esempio che è più importante. Da un punto di vista economico, non lo so, sono molto scettico sulle quantità in maestrale e sulle calcolazioni economiche perché spesso non conosciamo le quantità reali, quindi a volte basiamo le nostre idee sulle quantità e cerchiamo di calcolare in questo senso qual è più importante. Assolutamente è importante per l'amministrazione, come dicevi, perché questa è l'amministrazione statale e stanno registrando l'olio d'oliva, quindi per loro questo è importante, ma non significa che sia più importante è più importante in questo testo, in questa linea, perché questo è il tema del testo. Si concentrano sull'olio d'oliva o sull'olio per la guarnizione, ma è più importante il re o il Dio? Non lo so, dipende da chi stai chiedendo. Non riesco a chiedere il Dio. Scusate? Non riesco a chiedere il Dio, non nemmeno le guarnizioni. Per una persona, è più importante per te il re o il Dio? Dipende, non lo so, alla mia madre si diceva il Dio, ma non lo so. Grazie Grazie a te Potrebbe essere un fattore in questa discussione, se l'unica axis non rappresenta l'iconografia? E' un'altra domanda stupida Potremmo discutere, ma non troveremo una risposta. Per me un aspetto significativo è che l'unica axis non rappresenta l'iconografia, è un'iconografia del potere, il simbolismo del potere, l'architettura, l'iconografia, la decorazione, la decorazione semplice, la decorazione spirale, per esempio, le forme di tombe, tutto in modo da capire, ma un grande problema per me è che l'unica axis non rappresenta l'iconografia. Tutti questi contatti con la sua moglie, con la sua famiglia, con le persone intorno e così via e la soluzione possibile, ovviamente, potrei aspettare la mia risposta, è che questo sottotitolo non ha alcun significato e non ho inventato nulla di nuovo, non c'era bisogno di tali tematiche e sottotitoli per la rappresentazione dell'iconografia. Se il sistema funzionasse... C'è un sacco di pittura del paese, rappresentazioni di tre, di animali e altri elementi manoevrali. Per esempio, se l'estate palestinese funzionava bene, perché cambiare il sistema? Anche se sappiamo che ci sono soluzioni alternative nell'Est, in Egitto, in Hittite, in Anatolia e così via. Potrebbe anche essere un tipo di conservatismo. Ma pensi che tutte le iconografie sono nella metafisica, nell'atmosfera, che non rappresentano nessuno nel vero vitaggio? Cosa vuol dire vero vitaggio? Una situazione storica? Una pittura storica? Sì, come Toneghetterillo, come Coronation o qualcosa del genere. Pensi che tutte le pitture fresche o queste ceramiche di Tirin dove c'è una piccola sedia, pensi che tutto è nella metafisica e non nel vero vitaggio? Ma il vero è come, non lo so, mitologico o qualsiasi cosa? Pensi che non rappresentano immagini reali, storiche? La domanda è cosa vuol dire vero vitaggio. Una pittura di un evento virtuoso non può essere vera. La domanda è cosa vuol dire un evento virtuoso individuo o qualcosa che succede ogni giorno nella vita normale. No, voglio dire come la Coronation, come una processione ma una vera, non... Non ci sono inscrizioni in immagini. Non ci sono inscrizioni? Non ci sono inscrizioni in immagini, questo è un aspetto di come potremmo approfondire questa domanda. Non c'è individualità nella portatura delle figure individuali. Ok, non c'è individualità. Allora andiamo dal modo negativo. In modo da diventare più concreto e senza parlare di amici di fiori maeceniani. Ma se parliamo di amici di fiori maeceniani dovremmo parlare anche di amici di fiori maeceniani. Quindi è una domanda di cosa manca e di cosa rimane. Cosa rimane? Per esempio, la rappresentazione, le grandi rappresentazioni delle scene di guerriere, delle scene di battaglia senza portature individuali, senza inscrizioni, senza un anno distinto, probabilmente senza significare una battaglia individuale. Quindi è semplicemente una battaglia di maeceniani contro question mark. Ora diventa interessante. Guerrieri vestiti in roba italiana combattendo con armi italiane e armi maeceniane contro guerrieri in roba maeceniana combattendo con armi maeceniane Quindi l'ennemi è qualsiasi sono esseri umani ciò che succede è all'interno dell'Aegean quindi è esattamente l'opposito di una rappresentazione distinta di un evento distinto in un posto distinto un evento singolo una battaglia storica e così via. Quindi se vuoi dire in questo senso abbiamo in Egitto in iconografia italiana in l'Oriente su alcuni steli e così via quindi se questo è il tuo senso di vero no è assente ho pensato di vero non questo non significa che questa sia una battaglia storica ma e se nessuna figura può essere definita come re e la figura a grande scala adopta l'architettura di una figura storica e non possiamo aspettare che la figura storica sia definita a grande scala dobbiamo aspettare che la figura dovrebbe essere definita a grande scala quindi ovviamente si può argomentare che sono piccoli fragmenti murale è vero ma abbiamo le stesse indistinte depicazioni di battaglie in Pilos forse anche in Agios Vassilios in Orchomenos sono piccoli fragmenti ma tutti senza iscrizione senza anche senza signatura da pittore potrebbe essere possibile perchè perchè no hai visto Agios Vassilios no ma ci sono credi? un paio di fragmenti pubblicati nei rapporti preliminari di di varie potrebbero essere pittore quindi sono freschi anche o no? non sono freschi ok sono freschi so solo ciò che è scritto nei rapporti ok questo sarebbe adeguato a palazzo ma non è il argomento più forte l'iconografia dei fragmenti per definire un palazzo perfetto grazie molto quindi avete alcune domande? più o meno? l'ultimo commento sulla continuità e l'ultimo commento di Fritz su l'introduzione di nuovi iconografici iconografici motivi dopo le ere scure dall'est no? ma mi chiedo non lo so davvero ma mi chiedo se è se la religione è la stessa cosa durante le ere scure le persone non chiedono voglio dire tutte le persone nelle ere scure o dimenticano la religione perché dal punto di vista tipologico non è non lo stesso lo so ma per fare offrire o sacrificio sacrificio animale o qualcosa del genere qualsiasi mi chiedo se non c'è può forse continuità in questo senso perché non non hanno una nuova religione dopo le ere scure è dal punto di vista tipologico più o meno lo stesso e da un punto di vista iconografico forse questa è una fascia per un momento ma la religione è più tradizionale o non non lo so perché le persone dopo l'età possono pensare che questo motivo nuovo il motivo iconografico è molto impressionante è nuovo, è meraviglioso e anche con la religione ma in effetti abbiamo più o meno gli stessi rituali da molto tempo non so se se voi sono d'accordo con me perché non so non so qual è la funzionalità o come funziona la fascia iconografica Non sono un specialista dell'inizio del millenio ma è sempre difficile discutere da un livello generale penso che se chiediamo una domanda su continuità è difficile dire prima e dopo l'età qual è il nostro ultimo evidenzio di questo LH3C che è la più o meno prima evidenza di questo geometrico quindi non possiamo comparire o non fa senso comparire l'epoca palatiale con l'epoca archaica quando chiediamo continuità penso che questo sia un problema e l'altro c'è questo sottoposto dell'iconografia sebalcola nell'LH3B e nell'LH3C alcuni esempi e possiamo comparirli molto bene con l'iconografia i vasi il sarcofago e così via e ci sono similarità e alcuni esempi su come risolvere questa possibilità di continuità e uno di alcuni modelli di spiegazione è che nell'epoca geometrica prima l'epoca archaica la gente ha trovato alcuni lati Meissenian o anche lati Manoan LH3C oggetti sarcofago per esempio in Necropolis una delle necropolisi di Knossos e li hanno imitati gli esempi sono esempi isolati ma una serie di esempi individuali dove prima anche lati Manoan pietre che sono ovviamente trovati in pietre Manoan e li hanno come un dono un dono geometrico a Knossos e così via speculativo ovviamente ma è una possibilità l'altra possibilità è quello che ho detto prima che l'influenza del Nord-Ost forse dal Cipres ancora e ovviamente non significa che ci sia una continuità ma il motivo è lo stereotipico del Nord-Ost Koine i motivi standard Mastro dell'Anima Mestre dell'Anima 12 in Grecia ancora più tardi stimoli da fuori ma all'interno del Mediterraneo e un'altra risposta è molto popolare tra le persone che non sono molto preoccupate con la iconografia è che il rituale era lo stesso e per coincidenza i modi di dipingere il rituale di decidere quale elemento è significativo importante da rappresentare o no questo potrebbe essere lo stesso la continuità del rituale i rituali sebalcoli le profese e tutto ciò anche Ecfora è un esempio nel lato maestrino nel lato maestrino in Grecia il maestrino grazie sto imparando molto ok grazie quindi abbiamo finito la tavola grazie mille a tutti i partecipanti abbiamo avuto un'opera con diversi problemi e anche proponiamo il metodo giusto per continuare a avanzare i nostri modelli ora do il lavoro per chiudere la colloquia all'organizzatore qui bene buonanotte di nuovo molto bene perché siamo tutti molto cansati il professor Bernabé mi dice che sì che siamo molto cansati voglio fare un breve ripasso di ciò che abbiamo fatto penso che sono molto contento del risultato del congresso o del simposio voglio ringraziare di nuovo tutti quelli che hanno fatto possibile che abbiano fatto possibile l'università gli assistenti i ponenti gli assistenti ieri erano circa 135 persone online tanto in streaming come in differido che faranno il corso alcuni come corso di formazione ciò che anche è importante sono molto contento con la quantità di persone che hanno approfondito questo perché la verità è che io neanche nei miei migliori sogni ho pensato che fossimo a avere questo successo con questa iniziativa credo che anche sia importante e è quello che ho intenzionato di fare con questo planteare diciamo l'estudio della religione micenica da un punto di vista trasversale veramente non solo l'estudio dei testi in linea B micenici ma anche contare con iconografi di renome come il professor Blackholmer o come Fatima Diezplata o archeologi come Helen Whittaker e con micenologi come il professor Lujan Bernabé Massimo Pernak il professor Varias eccetera per tutto questo credo che faremo un libro interessante e spero che sia utile fondamentalmente anche credo che la Mesa Redonda ha servito per mostrare i problemi che esistono in relazione all'estudio della religione micenica quanto c'è di minoico quanto c'è di indoeuropeo anche se ci siamo entrati meno se è possibile o no vorremmo parlare di continuità da molti punti di vista anche dal proprio studio della scienza della scienza della religione e per tutto questo sono molto soddisfatto vi do le grazie di nuovo e non c'è la sessione grazie Grazie a tutti